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Ciao! Sono Lorenzo dell’agenzia Trentin Immobiliare.
Oggi voglio parlarti di un tema che interessa moltissimi proprietari e investitori: la cedolare secca.
Sai davvero come funziona e quando puoi applicarla?

Pronti?

Cos’è la cedolare secca?

La cedolare secca è un regime facoltativo che sostituisce le imposte ordinarie sui redditi da locazione.
In pratica, invece di pagare IRPEF, addizionali, imposta di registro e bollo, scegli un’imposta unica: 10% o 21% a seconda del tipo di contratto.

È un opzione pensata per chi affitta come persona fisica, non come impresa, e riguarda solo immobili a uso abitativo.
Non devi versare le imposte di registro e bollo, né alle scadenze annuali né alla fine del contratto.

Tuttavia se scegli la cedolare, non puoi aggiornare il canone con l’aumento ISTAT.
Il canone rimane fisso per tutta la durata dell’opzione.

Cedolare secca 10% o 21%: qual’è la differenza?

Dipende tutto dal tipo di contratto.

  • 21%: si applica ai contratti a canone libero, è la formula più semplice, valida in tutti i Comuni.

  • 10%: è riservata ai contratti a canone concordato, cioè quelli stipulati seguendo gli accordi territoriali tra associazioni di proprietari e inquilini.
    Si può applicare nei Comuni con alta densità abitativa, in quelli colpiti da calamità o per contratti transitori e per studenti universitari.

In entrambi i casi, si calcola direttamente sul canone incassato.
Niente deduzioni o detrazioni, ma nemmeno sorprese.

Come faccio a scegliere la cedolare secca?

Puoi optare per la cedolare secca al momento della registrazione del contratto oppure in un’annualità successiva.
Vale per tutto il periodo del contratto o per quello residuo, e puoi revocarla ogni anno.

La revoca va comunicata entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente, con il modello RLI.

Conviene davvero?

Spesso sì, ma non sempre.
Conviene soprattutto se hai redditi medio-alti, in modo da avere una tassazione agevolata.
È meno vantaggiosa se conti su deduzioni IRPEF importanti o se preferisci mantenere la possibilità di aggiornare i canoni in base all’inflazione.

Un altro aspetto da considerare: con la cedolare, il canone rimane invariato anche se i prezzi salgono.
In periodi di alta inflazione, questo può pesare.

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